RIASSUNTO
Un grande numero di foraminiferi quaternari, provenienti da diverse parti del mondo, mostra tracce di bioerosione sul guscio. Queste tracce confermano come la predazione ed il parassitismo dei foraminiferi bentonici siano fenomeni diffusi negli ambienti marini, sia fossili che contemporanei. In aggiunta, fori isolati, riscontrati in differenti camere all'interno di gusci di foraminiferi planctonici, inducono a pensare che uno o più organismi planctonici sconosciuti possano predare su foraminiferi vivi. Un foro rimarginato osservato sul guscio di un foraminifero planctonico indica che almeno alcuni di essi riuscivano a sopravvivere all'attacco del predatore sconsociuto.
La presenza di una di queste tracce, Fossichnus solus igen. et isp. nov., suggerisce che la sua distribuzione sia controllata da parametri ambientali. Fossichnus solus isp. nov. è riconoscibile dalla presenza di un singolo solco, dal contorno da circolare a ovale, e molto probabilmente rappresenta una struttura di adesione. Altrimenti, poichè F. solus isp. nov. forma parte di una sequenza evolutiva che può risultare in Oichnus simplex, potrebbe essere interpretato come una traccia di predazione abbandonata. Altre strutture bioerosive sono riconosciute per la prima volta. Una perforazione a forma di setaccio viene lasciata senza nome a causa della sua rarità. Un foro a forma di mezzaluna ed uno a forma di solco vengono classificati, in nomenclatura aperta, come Oichnus aff. asperus ed O. aff. paraboloides rispettivamente.
Fossichnus solus isp. nov. è relativamente comune all'interno della sue aree temporale e geografica di distribuzione. Questa icnospecie ha quindi una potenziale utilità come indicatore paleoecologico. D'altra parte, la perforazione a forma di setaccio, Oichnus aff. asperus ed O. aff. paraboloides sono tutte e tre presenti molto raramente e sono quindi, al momento, di scarso uso paleoecologico.
Parole chiave: Foraminiferi, bioerosione, icnotassonomia, Pleistocene
Traduzione: Alessandro Grippo, University of Southern California, Department of Earth Sciences, Los Angeles, CA 90089-0740