LA SCATOLA CRANICA OSSIFICATA E GLI OSTEODERMI CEFALICI DI SHINISAURUS CROCODILURUS (SQUAMATA, SHINISAURIDAE)

Gabe S. Bever, Christopher J. Bell, e Jessica A. Maisano

RIASSUNTO

In questo lavoro viene riesaminata la bibliografia e viene fornita una descrizione dettagliata della scatola cranica, degli osteodermi cefalici e della cavità dell’orecchio interno della rara lucertola dell’Asia sudorientale Shinisaurus crocodilurus. In aggiunta alle normali procedure di preparazione a secco dello scheletro abbiamo usato la tomografia computerizzata a scansione di raggi X su un esemplare adulto e uno giovanile per fornire nuove immagini ed animazioni digitali dei loro sistemi anatomici. Vengono fornite la prima descrizione ed illustrazione dettagliata degli orbitosfenoidi, degli osteodermi cefalici, e dei passaggi dell’orecchio interno in S. crocodilurus, viene chiarita la presenza o l’assenza di caratteristiche anatomiche della scatola cranica riportate in precedenza, e vengono fornite osservazioni preliminari sul cambiamento morfologico della scatola cranica tramite ontogenia. Gli orbitosfenoidi sono presenti ed ossificati in S. crocodilurus in uno stadio relativamente precoce dello sviluppo post-nascita. Nel nostro più giovane esemplare disseccato è presente un rostro parasfenoide pienamente sviluppato ed ossificato, ma questo appare ridotto o spezzato in molti esemplari adulti. Gli osteodermi dell’esemplare adulto di S. crocodilurus sono resistenti e ampiamente distribuiti attraverso la superficie dorsale della testa ma non sono co-ossificati con le sottostanti ossa dermali. Gli osteodermi sono assenti negli esemplari giovanili. Endolinfa calcificata è presente sia nel campione adulto che in quello giovanile, ma è più estesa nel secondo. Le nostre osservazioni preliminari suggeriscono che il cambiamento ontogenetico possa essere un’importante fonte di variazioni in S. crocodilurus.

PAROLE CHIAVE: Shinisaurus; coccodrillo-lucertola; Krokodilschwanz-Höckerechse; osteologia; anatomia; scatola cranica; osteodermi, orecchio interno

Traduzione: Alessandro Grippo, University of Southern California, Department of Earth Sciences, Los Angeles, CA 90089-0740